MEDICINA COMPLEMENTARE E ONCOLOGIA
Il numero di persone che utilizzano la medicina complementare è notevolmente aumentato negli ultimi 10 anni. La caratteristica di queste discipline riguarda la visione “olistica” dell’uomo che considera l’essere umano nella sua globalità di corpo, mente e ambiente in cui vive tanto nel mantenimento della salute e nella prevenzione della malattia quanto nella guarigione della persona.
Uno dei più ambiziosi obiettivi dei naturopati (professionisti delle medicine complementari) riguarda la prevenzione delle patologie tumorali ed analizzando la letteratura emerge che anche le persone già affette da cancro utilizzano la medicina complementare riscontrando un miglioramento fisico oltre che psicologico.
Le terapie più utilizzate sono i trattamenti dietetici, l’integrazione con fitopreparati, le tecniche di rilassamento, la Medicina Tradizionale Cinese con l’utilizzo dell’agopuntura, della moxa, del massaggio Tuinà e delle ginnastiche mediche, oltre che altre tecniche corporee tipo la riflessologia plantare, la tecnica cranio-sacrale, il massaggio rilassante.
Dai vari studi effettuati è emerso che il range di persone che prevalentemente si rivolgono all’utilizzo delle terapie complementari, e in questo caso in riferimento alle patologie tumorali, sono donne con età compresa tra i 25 e i 55 anni e le motivazioni per cui si sono indirizzate a questa scelta vanno dalla ricerca di un miglioramento del benessere fisico, ad un aiuto nel far fronte agli effetti collaterali dei trattamenti medici ad altri di tipo psicologico quali il desiderio di avere un senso di controllo sulla malattia.
Da una analisi della situazione emergono i punti deboli della medicina convenzionale la quale ha, a poco a poco, perso di vista l’importanza dell’aspetto più umano e relazionale della persona proponendosi di interpretare i sistemi complessi dividendoli nelle loro componenti e studiandone separatamente le proprietà.
La medicina complementare si fonda invece sulla visione olistica dell’uomo e si pone il fine di riequilibrare tutte le componenti: esistenziale, organica e relazionale alterate dalla patologia, offrendo un sostegno al paziente nel suo percorso di guarigione, sicuramente con un approccio, oserei dire, filosofico utilizzando un metodo interdisciplinare e multidisciplinare.
La convinzione dell'olismo è che può esistere una differenza qualitativa tra un sistema e la somma delle sue parti: la suddivisione in moduli può portare all'errore. L'approccio quindi si diversifica non tanto per l'oggetto dello studio, quanto per i metodi e le basi scelte per studiarlo.
Detto questo, i metodi olistici NON sono in contrapposizione al metodo scientifico classico, in particolare nel caso in cui gli scienziati olistici provengano da un background scientifico standard.
Nello specifico i sintomi per i quali le medicine complementari si sono verificate più efficaci in campo oncologico riguardano la nausea e il vomito anticipatorio e post-chemioterapico, oltre che l’ansia e l’angoscia nei confronti dell’accettazione della patologia stessa e/o conseguenti a trattamenti medici invasivi e ancora numerosi interventi si sono dimostrati efficaci nel ridurre il dolore relativo a certi trattamenti.
Menziono ad esempio uno studio fatto riguardante la “riflessologia plantare” e su come questa tecnica millenaria , potrebbe aiutare i malati di tumore ad alleviare i sintomi e a migliorare la qualità della vita di tutti i giorni. Lo sostengono le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Oncology Nursing Forum", che rappresenta il primo lavoro su larga scala a proposito dell'efficacia della riflessologia come complemento al trattamento standard per il cancro.
Lo studio della Michigan State University, negli Stati Uniti, ha coinvolto 385 donne sotto chemio o terapia ormonale per cancro al seno. Le donne che si sono sottoposte alla riflessologia hanno mostrato benefici come per esempio una significativa riduzione del fiato corto, sintomo tipico delle persone che soffrono di cancro alla mammella.
Quello che ha sorpreso gli studiosi statunitensi è che gli effetti delle tecniche della riflessologia plantare sono sembrati effettivamente fisici, e non psicologici: concreti, insomma, e non solo un "placebo".
Un altro effetto inaspettato è stato che il gruppo che ha ricevuto un trattamento placebo ai piedi (ossia un massaggio che non seguisse i dettami riflessologici) non ha mostrato alcun miglioramento fisico.
In una realtà in cui si è costretti a sostenere ritmi di vita non sempre consoni alle nostre possibilità psico-fisiche, le medicine complementari con la loro differente concezione filosofica aiutano a prevenire certe patologie portando sempre più il nostro interesse al nostro benessere e nello specifico ad una giusta alimentazione e alla riduzione dello stress in senso generico.
Antonella Castagni
Naturopata
COME AFFRONTARE LA CERVICALGIA CON LA MEDICINA COMPLEMENTARE
Il significato psicosomatico di cervicalgia è: “troppa razionalità associata ad un rigido senso del dovere vissuto come impegno mentale”. Solitamente chi soffre di “cervicale” è una persona socialmente inserita e affidabile nel lavoro e nelle amicizie ma che, per questi aspetti, paga un duro prezzo nella vita personale.La prima vertebra che sostiene la testa non a caso si chiama Atlante, il titano mitologico condannato a sostenere su di sé l’intero peso del mondo, infatti chi soffre di cervicalgia, inconsapevolmente tenta un controllo mentale sui vari aspetti della realtà: sulle proprie emozioni e istinti; sul proprio corpo che è come se lo si osservasse dall’alto della mente e lo si trascurasse; sulle relazioni in generale che impronta su di un piano di rassicurante razionalità e anche sulla propria spiritualità che si impegna di impregnare di significati logici e filosofici.
Al super controllo spesso si associa la tendenza all’altruismo ovvero la tendenza ad occuparsi degli altri per non farlo di se e sempre con l’intento di difendere la propria immagine di persona intelligente, sensata e sempre affidabile. L’ atteggiamento iper-razionale sicuramente risolve varie situazioni che vengono messe a tacere nel tentativo di non perdere la testa e tutto ciò avviene in maniera inconscia, come un atteggiamento mentale che conserviamo sin dall’infanzia e che farà si che la persona non riesca mai a rilassarsi veramente, a “mollare la presa mentale” anche quando lo desidererebbe. Questo lavorio mentale è sempre imbrogliato da un ragionamento, senza mai riuscire ad assaporare delle sensazioni, delle emozioni pure.
Infine il dolore insorge per fare prendere coscienza della fatica fatta per mantenere questo equilibrio e della necessità di un cambiamento della propria “postura esistenziale”.
I suggerimenti di condotta psicosomatica che vengono dati in caso di cervicalgia sono di allentare la morsa del senso del dovere e di responsabilità ad esempio lasciando gli impegni non necessari e imparando a dire qualche NO, oppure ad esempio di cambiare l’ordine con cui si fanno le cose per rimparare a lasciare spazio anche agli imprevisti.
In tutto ciò possono aiutare certe tecniche di rilassamento e trattamenti sul corpo che portino ad interrompere il legame tra corpo e parte razionale. Occorre rimparare a “staccare la spina” e per cominciare può essere sufficiente rimparare a farlo anche solo per la durata del trattamento inoltre se richiesto dal caso si può aiutare la persona con l’assunzione di rimedi offerti dalla natura stessa quali erbe, fiori, radici, gemme o altro.
La Riflessologia Plantare induce da sola ad un profondo stato di rilassamento e stimolando col micro massaggio o con la moxa certi specifici punti secondo i canoni della Medicina Tradizionale Cinese si allenta la tensione muscolare e si ripristina il corretto fluire energetico.
La Medicina Tradizionale Cinese reputa il dolore e così anche altri sintomi dei fenomeni finali di un disequilibrio iniziato a volte anche molto tempo prima della malattia e sicuramente differente da individuo ad individuo perché “ogni persona è un essere unico”. Ecco che allora i punti da stimolare in due persone sofferenti dello stesso sintomo saranno diversi a seconda della storia clinica, della personalità, delle caratteristiche fisiche, dell’età, del sesso, ecc di ognuno di loro.
Pertanto una visione olistica si basa sulla profonda conoscenza del corpo e dell’animo umano con il proposito di togliere si il sintomo ma anche di aiutare la persona a ritovare un’armonia che sembrava perduta.
Antonella Castagni
Naturopata
Sterilità psicogena:
una patologia del nuovo millennio
Il problema della sterilità oggi affligge migliaia di coppie che, animate dal desiderio di avere dei figli, ricorrono alle tecniche più innovative per poter realizzare questo sogno. Ma la sterilità del nuovo millennio non ha più solo cause fisiologiche (sia maschili che femminili), ma ne esiste un altro tipo che viene definita "sterilità psicogena". In questo caso la coppia non riesce a procreare per cause non legate al corpo, ma alla psiche.
Per l'Organizzazione mondiale della sanità una coppia viene considerata sterile se, dopo un anno di rapporti regolari e dopo aver escluso la presenza di malattie, non riesce ad avere figli.
Oggi la gravidanza è sempre più una scelta: si decide di averla o meno, quando averla (si pensi al caso delle mamme-single) e spesso anche come (ad esempio, con fecondazione assistita o "naturalmente"). La gravidanza quindi è gestita, tenuta sotto controllo. Ma quando questo controllo non si può fare a causa della sterilità ecco che subentra la crisi che presenta molte differenze tra uomo e donna.
La perdita d'identità legata alla sterilità è tipicamente femminile. Per l'uomo è minore e, soprattutto, meno istintuale. L'uomo inoltre soffre di più per la vergogna. Il fatto di non poter avere dei figli è legato allo stereotipo dell'impotenza e di una perdita di virilità. L'uomo quindi si sente quasi "meno uomo". La donna invece prova sentimenti di rabbia e invidia, oltre che un profondo senso di tradimento da parte del proprio corpo. Bisogna ricordare che per l’essere umano concepire un figlio non è un fatto di puro istinto, come negli animali, ma un fatto complesso legato al desiderio, all’amore, alle pressioni sociali, al significato dato alla coppia e alla vita, alle aspettative future e ai vissuti rispetto al ruolo di madre e di padre.
A volte bisogna ricercare anche negli equilibri nascosti della coppia, nella sfiducia di un appoggio rassicurante del partner o addirittura nella paura del futuro e della mancanza di prospettive per il nascituro. La percentuale di coppie con difficoltà di concepimento è oggi sempre più alta.
La naturopatia può spesso essere di grande aiuto, può fare tantissimo per favorire una gravidanza, con risultati spesso sorprendenti.
Non stiamo parlando di curare malattie: questo non è né il compito né l’obiettivo della naturopatia. Stiamo invece dicendo che orientare lo stile di vita della coppia secondo criteri “salutogenetici” consente assai spesso di rimuovere tutti i fattori che ostacolano la libera e completa espressione della vitalità degli individui, potenziale riproduttivo compreso.
Sana alimentazione, modifiche alle proprie abitudini di vita, tecniche di rilassamento, riflessologia plantare, tecnica cranio-sacrale e digitopressione, fitoterapia, floriterapia, vitamine e oligoelementi sono gli strumenti naturali che più di altri si rivelano in grado di riportare l’organismo al suo fisiologico stato di equilibrio, favorendo una maggiore fertilità e spesso consentendo gravidanze ormai giudicate improbabili, se non addirittura impossibili.
La Naturopatia è una scienza olistica (da olos, parola di origine greca che significa intero, unità) che concepisce l’uomo nella sua inscindibilità, nella sua unità di parti, che si relazionano e si condizionano in una dinamica di legami complessi ed inseparabili.
Partendo da questo presupposto la Naturopatia non può concepire separazione tra mente e corpo, tra vita emozionale e benessere fisico, così come non può contemplare il concetto di malattia intesa come nemico da combattere ma piuttosto la considera un messaggio che arriva per comunicare insegnamenti e per offrire momenti di riflessioni profonde. E in quest’ottica un problema di fertilità pone la coppia che lo vive di fronte ad un ostacolo che va affrontato ed elaborato.
Tutti sperimentiamo quanto il nostro benessere emozionale influenzi quello fisico e viceversa; le tensioni, le preoccupazioni, le paure della vita quotidiana possono condizionare il nostro stato di salute fisica e indubbiamente possono avere un’influenza forte sulla nostra “capacità” di concepire un bimbo. Importanti e recenti studi scientifici nell’ambito della psichiatria hanno dimostrato che lo “stress” di tipo esistenziale conduce a ipofunzione delle gonadi, cioè le ghiandole della riproduzione maschile e femminile e ancora paragona la condizione di depressione subita dalla donna che non riesce ad avere figli allo stato psichico di chi apprende di essere affetto da una grave malattia quale l’HIV.
Indubbiamente lo stile di vita moderno induce al progressivo allontanamento dalla nostra natura, dalle nostre esigenze più intime e costringe a vivere secondo modelli esteriori proiettandoci sempre più lontano dal nostro sentire e dal contatto con la nostra intimità. Attraverso la Naturopatia si ha la possibilità di ricontattare se stessi, di rientrare in connessione con la forza interiore che è quella che dà la possibilità di realizzare ciò che desideriamo perché è l’espressione della potenza “divina” insita in noi, quella che consente da sempre il miracolo del concepimento di una nuova vita.
Antonella Castagni
Naturopata
LO STRESS, SCONFIGGIAMOLO CON LA NATUROPATIA
Lo stress è uno stato di maggiore attivazione dell’organismo rispetto alla norma, come risposta di adattamento a situazioni e contesti, reali o immaginati, percepiti come problematici o pericolosi e che mettono a rischio l’equilibrio psicoemotivo del soggetto.
A livello fisico lo stress è sostenuto principalmente da due ormoni carichi di importanti valenze simboliche: il cortisolo che rappresenta l’istinto alla sopravvivenza, la capacità di cavarsela di fronte ad ogni situazione e l’adrenalina, che costituisce “la benzina” per le funzioni cardiocircolatorie e rappresenta il senso di pienezza della vita ed è perciò legata all’idea di intensa emozione.
Lo stress può essere acuto o cronico e il suo perdurare nel tempo può portare a sintomi psicofisici e predisporre l’organismo all’insorgenza di alcune malattie. In particolare lo stress si esprime attraverso sintomi psichici come ansia, attacchi di panico, disturbi ossessivi compulsivi e tic oppure fisici come tensione muscolare, cefalea, gastrite, ipertensione, colite, dermatite, tachicardia e stanchezza cronica.
Il naturopata stimola la persona a riconoscere il proprio stato quando, in una vita frenetica come quella odierna, non siamo più abituati ad ascoltarci e spesso dobbiamo aspettare sintomi molto seri per cominciare a pensare a noi stessi.
Per aiutare ad affrontare al meglio il momento di stress, il Naturopata fornisce consigli dietetico/alimentari e sull’utilizzo di prodotti naturali di tipo oligo-fitoterapico e opera con tecniche di rilassamento e distensioni immaginative o con trattamenti di massaggio come, ad esempio, la Riflessologia Plantare e la Digitopressione sulla base dei principi della Medicina Tradizionale Cinese.
Il massaggio in generale è il più antico e naturale metodo di cura, tanto che lo stesso Ippocrate (406 a.c.) medico Greco e padre della moderna medicina occidentale, confermò le virtù del massaggio scrivendo che si tratta di un rimedio applicabile sia ai mali acuti quanto ai cronici e alle varie forme di debolezza , per il suo potere rinnovatore e rinvigoratore.
Mentre in Oriente la tradizione del massaggio fu portata avanti negli anni, nei paesi Occidentali il culto di questa pratica si interruppe durante il medioevo, quando l’oscurantismo portò a disprezzare e rinnegare i bisogni del corpo e i piaceri della carne concentrandosi solo sulla sfera spirituale e creando così una frattura nell’individuo.
Durante il XX secolo, i grandi progressi compiuti dalla medicina convenzionale hanno posto in secondo piano le terapie tradizionali che erano state praticate per secoli, tuttavia attualmente il massaggio sta vivendo un momento di rinascita grazie ad un forte bisogno di ritorno ai valori “naturali” come reazione alle condizioni di intenso stress imposti dalla moderna società.
Nello specifico la Riflessologia Plantare è una tecnica antichissima che ritrova sulla pianta e dorso del piede i punti riflessi di ogni nostro organo nelle sue funzioni fisiche e emotive. Questo trattamento genera un profondo rilassamento e va ad agire direttamente sugli organi maggiormente interessati.
Lo stress fa parte della nostra vita quotidiana e, per questo, non ci è possibile evitarlo; le situazioni modificandosi continuamente ci richiedono un nuovo equilibrio e sta in noi rispondere adattandoci di volta in volta alla nuova realtà.
Il Naturopata cerca di agire, in primo, sul piano della consapevolezza, favorendo con l’ascolto e l’osservazione la comprensione del vero significato della nostra condizione di stress, riconoscendo nel linguaggio dei sintomi i messaggi che provengono dalla profondità della psiche e ci parlano degli slanci emotivi e dei desideri frustrati. Agisce sul piano psicocorporeo cercando di liberare il potenziale creativo (immaginazione, emozioni, qualità individuali) mediante lo scioglimento delle tensioni muscolari croniche. In questo modo crea le condizioni affinchè l’organismo, sottoposto a fattori di stress che lo destabilizzano possa, non solo ritrovare il proprio equilibrio grazie alle sue capacità di auto guarigione ma anche fare tesoro dell’esperienza vissuta e riorganizzarsi su un piano più armonico.
Antonella Castagni
Naturopata
NATUROPATIA E RIFLESSOLOGIA PLANTARE: APRIAMO UNA NUOVA FINESTRA SULL’UNIVERSO DEL BENESSERE
Il significato più accreditato della parola “naturopatia” è “sentiero della natura” per mantenere o ripristinare lo stato di benessere.
La medicina naturopatica la definirei “complementare” alla nostra medicina tradizionale essendo entrambe rappresentative di due aspetti di un’unica Medicina e avendo lo scopo comune di portare sollievo al disturbo e accompagnare il paziente verso la sua guarigione.
Le massime basilari della naturopatia riguardano: il sostenere le forze di auto guarigione dell’organismo; curare i sintomi ma soprattutto rimuovere le cause del malessere che possono avere varie radici; curare la “persona” e non la malattia, infatti la naturopatia pone la persona al centro dell’attenzione e non solo il suo corpo o addirittura una sua parte. Educare la persona a capire il perché della sua malattia, i fattori che la stimolano e quelli che la inibiscono oltre che gli strumenti per agire e reagire a loro, insomma raggiungere e sostenere l’omeostasi è l’ambizioso traguardo del Naturopata.
L’impatto reale che tali discipline hanno sulla società è di dimostrare concretamente che una visione non puramente materialistica o “meccanicistica” dell’essere umano può riportare alla salute con un senso di benessere globale.
Un sempre più crescente numero di persone cercano sostegno nei naturopati servendosi sia della medicina ufficiale per patologie cliniche sia della naturopatia per malattie croniche, psicosomatiche, disturbi irrisolti e sintomi ricorrenti non spiegati dalle metodiche convenzionali.
La naturopatia non si pone come sostituta della nostra medicina tradizionale, ma come strumento complementare in un’ottica secondo cui l’approccio alla malattia può comportare modalità di intervento differenti e che agiscono in sinergia.
La RIFLESSOLOGIA PLANTARE è una tecnica manuale che agendo sul piede consente alle persone di ritrovare il proprio equilibrio psicofisico, ripristinando le naturali armonie tra gli organi, i sistemi corporei e l’atteggiamento mentale, necessari per favorire e mantenere lo stato di salute.
È un trattamento che agisce a livello dei piedi dove esistono zone riflesse collegate ad ogni parte del corpo, che nel loro insieme riflettono tutto l’organismo nel suo assetto psicofisico.
Massaggiando le varie e specifiche zone del piede è possibile individuare quali sono gli organi sofferenti o in squilibrio e localizzare eventuali blocchi energetici che impediscono all’individuo di esprimere pienamente le proprie potenzialità.
La R.P. è dunque un trattamento prezioso per la prevenzione e la cura delle malattie e allentando le tensioni agisce efficacemente sui disturbi funzionali quali cefalee, cervicalgie, lombalgie, gastrite, colite, disturbi della sfera femminile, sterilità psicogena, astenia, insonnia, ansia, stress, attacchi di panico e malattie di origine psicosomatica in genere.
La R.P. induce un profondo rilassamento permettendo così al sistema nervoso di funzionare normalmente e al corpo di raggiungere uno stato di equilibrio. È per questo che uno dei maggiori benefici della R.P. è l’efficacia nella riduzione dello stress, causa del 70% circa dei disturbi di cui può soffrire una persona.
L’organismo umano è una macchina meravigliosa nelle quale tante parti lavorano insieme per farlo funzionare nel modo più efficiente. L’effetto nocivo di emozioni e atteggiamenti negativi, stress, stili di vita e alimentazione errata, possono disturbare l’omeostasi e portare il corpo “fuori fase”. Se una sola parte dell’organismo inizia a funzionare male, tutto l’insieme ne risente dando luogo a quelle moltitudini di dolori, disturbi e senso di affaticamento generale che rappresentano il segnale dell’insorgere di malattie più gravi.
Con la R.P. si può intervenire con risultati sorprendenti sia sul sistema generale rilassando e tonificando tutto il corpo, che sulle patologie dei vari apparati: cardiovascolare,muscolare,linfatico, nervoso, gastrointestinale, riproduttivo,ecc.
Antonella Castagni
Naturopata