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ABBIAMO PERSO IL PIACERE DEL CIBO…DEL “CIBO VERO”!


Nel corso degli ultimi decenni si è rilevato nella nostra società occidentale un aumento importante delle malattie cronico degenerative e da stress.

A fianco dei soliti presidi terapeutici un numero sempre più crescente di persone si è rivolto con risultati soddisfacenti alle discipline naturali oramai riconosciute come validi coadiuvanti del Ben-Essere e capaci di migliorare la qualità della vita.

Queste discipline non hanno inventato nulla di nuovo o “strano”, ma semplicemente utilizzano tecniche e trattamenti ispirati ad una concezione della vita in cui la natura è il momento centrale e prendono origine dalle grandi tradizioni di Oriente e Occidente basate sulla visione unitaria di mente e corpo.

L’invecchiamento della popolazione e l’accelerazione dei ritmi dovuta ai rapidi cambiamenti tecnologici e sociali hanno portato in primo piano l’importanza di una buona qualità della vita intesa come la necessità di vivere in un ambiente adeguato, ma anche di migliorare il proprio stile alimentare, di ritrovare un armonico rapporto con se stessi e gli altri, di imparare a conoscere il proprio corpo, di interagire con le proprie emozioni, di prevenire i disturbi che possono degenerare in patologie vere e proprie.

Negli ultimi cinquanta, cento anni ad esempio è cambiato anche il concetto di nutrizione e da un’ inevitabile necessità per vivere si è lentamente trasformato in una corsa ai cibi industriali, prodotti mai esistiti prima nel nostro patrimonio alimentare, combinazioni chimiche di sostanze e di aromi mai conosciuti dal patrimonio genetico umano.

Abbiamo piano piano perso il piacere del cibo, del “cibo vero”, e abbiamo abbracciato il gruppo che tende ad identificarsi con prodotti presentati dai media, programmati e creati dai grandi distributori con soli fini economici, ma che garantiscono sicurezza psicologica.

Ma l’alimentazione fa parte delle cure del sé, attraverso il nutrimento del corpo con cibi appropriati che agiscono come materie prime per rivelare l’identità di un individuo a se stesso e agli altri.

Per comprendere l’importanza del cibo basti pensare che studi scientifici affermano che il 30% delle neoplasie sono prevenibili con un corretto stile di vita e alimentazione e la percentuale può raggiungere anche il 70% se consideriamo le patologie gastroenteriche.

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