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ALIMENTI GENETICAMENTE MODIFICATI, UN RISCHIO PER LA NOSTRA SALUTE (OGM)


La produzione, con relativo consumo, di alimenti geneticamente modificati (OGM) è nata negli Stati Uniti e successivamente si è diffusa anche in Europa.

Questi alimenti diventano resistenti a parassiti, diserbanti, alle basse temperature e si evita così anche l’ipermaturazione.

Naturalmente le multinazionali per tutelare i propri interessi li definiscono innocui alla salute, ma probabilmente gli insetti e i microrganismi in genere si modificheranno per attaccare nuove specie (esattamente come è avvenuto per gli antibiotici) e a questo punto l’uomo si troverà sprovveduto di fronte a patogeni nuovi, in quanto geneticamente modificati.

Ma al di là di questa problematica, penso sia certo il rischio che da questi alimenti transgenici possano derivare allergie e intolleranze.

Nel corso degli anni l’umanità ha acquisito una certa assuefazione nei confronti dei geni e delle proteine dei vari alimenti con i quali è venuta a contatto e questa assuefazione è stata memorizzata secondo un meccanismo analogo a quello della “memoria immunologica”.

Di fronte a questi nuovi alimenti, con geni e proteine diverse da quelli acquisiti dalla sua memoria evolutiva, l’organismo dovrà raggiungere un’assuefazione memorizzando la tolleranza e le persone che per motivi costituzionali non riuscissero a fare questo, considereranno l’alimento estraneo sviluppando intolleranza, allergia e conseguente malassorbimento. La memoria di questa intolleranza verrà depositata nella memoria immunologica diventando poi permanente.

Negli ultimi 50/70 anni i disturbi del comportamento alimentare, assenti o rarissimi nelle civiltà primitive, vengono quasi considerati endemici da quanto stanno dilagando.

Oltre a problematiche quali obesità, anoressia, bulimia ecc. tante, ma veramente tante persone intrattengono col cibo un rapporto a dire poco alterato e confuso.

Il fatto che riviste di ogni genere abbondino di indicazioni dietetiche spesso disparate e contradditorie, oltre che talvolta proprio assurde, dimostra che abbiamo perso di vista il senso della funzione alimentare.

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