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LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE AGISCE DAVVERO SUL CUORE E LE SUE FUNZIONALITA'?



Un nuovo studio conferma quanto finora soltanto supposto: la terapia riflessologica del piede agisce sugli organi corrispondenti alla mappa che ne identifica la posizione riflessa. In questo caso, stimolando la zona nella metà superiore del piede di persone sane, si sarebbe riscontrata una reale azione sul cuore e le sue funzioni.


La Riflessologia (o Reflessologia) Plantare si basa sul principio che a una determinata zona del piede corrisponda per riflesso un’altrettanta zona del corpo. Per esempio, stimolando il punto sulla testa distale del quarto metatarso del piede sx in visione plantare, si dovrebbe agire sul cuore – il quale, in particolare, è stato oggetto di uno studio da parte dei ricercatori dell’University of Stirling.

Lo studio è durato tre anni e ha visto il coinvolgimento sia di volontari sani che di pazienti con malattie cardiache, ai quali è stata praticata una serie di trattamenti con la Riflessologia su entrambi i piedi, ma soprattutto nella parte a sinistra sopra la metà del piede, per poi confrontare gli effetti a differenza delle altre zone riflessogene.


Gli autori dello studio, Jenny Jones della School of Nursing, Midwifery & Health, e il professor Steve Leslie, un cardiologo della Unit Cardiac al Raigmore Hospital, hanno così scoperto che trattare con la apposita tecnica proprio la zona in cui si troverebbero i punti riflessi del cuore si avevano davvero degli effetti sull’organo e sulle sue funzioni nei pazienti sani. La cosa però non accadeva quando si massaggiavano le altre zone riflesse, sempre sulla pianta dei piedi. L’effetto sul cuore e sulle sue funzioni poi non si è mostrato nei pazienti con malattie cardiache, i quali tuttavia hanno riferito di aver provato un positivo senso di rilassamento e benessere.


«La Riflessologia è originale – spiega Jones nel comunicato US – perché fa affermazioni ben precise circa l’aumento del flusso sanguigno e questo è qualcosa che si può provare scientificamente. Nel nostro esperimento con le persone sane c’è stato un cambiamento inspiegabile nella funzione del cuore che si è verificato solo quando la zona riflessa del punto del cuore è stata trattata. Non abbiamo idea di cosa abbia causato questo cambiamento per cui abbiamo chiesto finanziamenti per indagare ulteriormente».

«I pazienti cardiologici hanno problemi con il flusso sanguigno coronarico – prosegue Jones – quindi volevamo sapere se c’era un qualche impatto sulla funzione cardiaca a seguito del trattamento con la Riflessologia Plantare. È interessante notare che non vi era alcun effetto sui cuori dei pazienti cardiologici, ma tutti i pazienti hanno trovato il trattamento davvero rilassante, così [la Riflessologia] sembra essere uno strumento utile e sicuro di relax da usare per i pazienti cardiopatici».


Quello che è emerso dallo studio è stato che nei pazienti cardiopatici non si mostravano miglioramenti di sorta – a parte un benefico senso di rilassamento – tuttavia è stato anche evidenziato che non vi erano effetti negativi per cui la Riflessologia si presenta come una tecnica potenzialmente priva di pericolosità per le persone con questo tipo di patologie. Se poi vi possano essere dei reali benefici a lungo termine dalla Riflessologia, questo dovrà essere verificato con ulteriori studi, sottolineano gli autori.


«Ci sono dei limiti in ciò che possiamo fare con la medicina clinica – commenta Jones – ma non ci sono state molte ricerche scientifiche sulle terapie complementari come la riflessologia per aiutare le persone a decidere se praticarle o meno. Tuttavia, se le persone che scelgono di pagare per avere questi trattamenti di terapia complementare per trattare i sintomi, quando abbiamo un servizio sanitario che è gratuito, è necessario chiedersi che cosa è che queste terapie offrono che manca nel settore sanitario convenzionale».

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